DAL
1919 AL 1945
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Il
fatto più grave accadde all'inizio del 1923: la sera dell'Epifania
a Piancamuno ci fu uno scontro furioso fra una numerosa famiglia
di socialisti ed un gruppo di fascisti di Pisogne vi furono scambi
di fendenti di coltello, stoccate di tridenti e di falci e numerosi
colpi di pistola. I fascisti si erano recati in "spedizione punitiva"
nella abitazione di questo "clan familiare" di noti simpatizzanti
socialisti per "dare una severa lezione a quei rossi": alla fine
del breve ma violentissimo scontro tre componenti della famiglia,
fra cui due donne, erano stati colpiti mortalmente mentre altri
sette rimasero gravemente feriti. Il 10 giugno tre fascisti di ritorno
da una festa a Lovere, incontrando sulla strada provinciale alcuni
operai del paese, che un loro concittadino fascista aveva accusato
di aver cantato "bandiera rossa", con la pistola in pugno incominciarono
ad insultarli e, visto che questi, disarmati, si erano dati a precipitosa
fuga si misero a inseguirli minacciandoli di morte. La breve fuga
dei giovani operai si concluse tragicamente poiché quando vennero
raggiunti dai fascisti, avendo accennato ad una disperata difesa,
furono raggiunti ripetutamente da numerosi colpi di pistola. Un
colpo raggiunse un ragazzo di ventisei anni, Battista Cristini,
che morì poco dopo. Anche gli altri compagni del Cristini furono
fatti segno di svariati colpi di pistola che fortunatamente andarono
a vuoto ma quando vennero raggiunti e fermati, furono forsennatamente
picchiati e un altro giovane restò ferito gravemente. A Bienno la
lotta politica si fece molto pesante quando, contro il sindaco Faustino
Morandini, vennero fatte circolare, dai fascisti locali, voci tendenziose
e false accuse di ruberie e, col pretesto di dare una lezione, fu
preso d'assalto il Municipio: gli impiegati vennero con la forza
buttati fuori dagli uffici e l'amministrazione comunale dichiarata
immediatamente decaduta e sciolta. Sia dalla prefettura di Brescia
che dal ministero dell'interno, malgrado le comunicazioni ufficiali,
non vennero prese misure di controllo o di prevenzione e non vi
furono ulteriori indagini. Ma il 1923 verrà a lungo ricordato in
bassa Valle Camonica per una immane sciagura che causò oltre che
ingenti danni anche più di 350 morti.......
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