DAL
1919 AL 1945
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In
poco più di due anni si succedettero alla guida di un'Italia travagliata
da tanti e insormontabili problemi, i governi dei primi ministri
Orlando, Nitti, Giolitti, Bonomi e Facta. La disoccupazione toccò
livelli altissimi, le proteste di piazza e gli scioperi acuirono
ulteriormente le tensioni sociali che raggiunsero il punto massimo
con l'occupazione delle fabbriche da parte degli operai nei mesi
di agosto, settembre, ottobre e novembre del 1920. I socialisti
divennero il partito meglio organizzato e più capillarmente diffuso
su tutto il territorio nazionale e alle elezioni amministrative
conquistarono gli importanti comuni di Milano e Bologna. Le successive
elezioni politiche, che furono tenute per la prima volta in Italia
col sistema proporzionale, videro un chiaro successo (parziale)
delle sinistre con lo stesso PSI ma anche una buona affermazione
dell'area cattolica con il PPI (Partito Popolare Italiano) che era
stato fondato l'anno prima (1919) da don Sturzo. Lo stesso anno
Mussolini aveva fondato, a Milano, i Fasci Italiani di Combattimento.
Alle elezioni politiche il movimento fascista subì una cocente sconfitta
raccogliendo poco meno di 5000 voti e quasi tutti nell'area milanese.
Mussolini però, malgrado questo tonfo, non scomparve dalla vita
politica e grazie all'aperto sostegno portato all'impresa di D'Annunzio
a Fiume e alla ripresa di parole d'ordine nazionalistiche di facile
presa soprattutto sugli ex combattenti si pose all'attenzione dell'opinione
pubblica. Nel 1921 al congresso di Livorno i socialisti, ben consci
di restare confinati ai margini del sistema politico, malgrado la
loro buona affermazione alle elezioni, oscillando tra i poli opposti
del solito massimalismo rivoluzionario e del solito riformismo,
si divisero e dalla loro scissione si giunse alla fondazione del
Partito Comunista d'Italia. Il fascismo rivoluzionario delle origini
intanto si era trasformato in una formazione politica che metteva
al centro del suo programma l'impegno di ripristinare l'ordine sociale
turbato dal sovversivismo socialista. Fu in quegli anni, dal 1920
in poi, che si diffuse rapidamente lo squadrismo fascista, prima
in valle Padana, con l'appoggio dei potenti e ricchi agrari che
erano stati grandemente danneggiati dagli scioperi dei braccianti
"rossi", poi nelle altre regioni.
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