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Come per altri popoli anche per i Celti lo spostamento avvenne in massa con grandi e non ordinate o pianificate migrazioni. Al seguito dei guerrieri, che componevano la classe dominante, vi erano le loro famiglie ma anche coloro che si dedicavano al commercio, quelli che praticavano l'artigianato (non solo strettamente guerresco ma anche di manutenzione: dei carriaggi, delle armi, delle tende…) e i sacerdoti che occupavano posti sociali rilevanti. La loro integrazione con la cultura locale produsse un insieme di culti, tradizioni e modi di vita che, mischiati ad altri di origine etrusca-veneta, durarono fino alla prima metà del 1° secolo a.C. quando arrivarono in Valle Camonica le truppe romane e al loro seguito gli amministratori e i burocrati di Roma che importarono, oltre alla leggi e regolamenti, le loro divinità, prima di tutte l'Imperatore Augusto. Grande merito dei nuovi conquistatori romani fu quello di non distruggere o soffocare quella grande cultura millenaria che i Camuni avevano creato e vissuto nella loro Valle (e, forse, come dimostrano recenti studi e scoperte, in simbiosi diretta con la vicina e confinante Val Tellina), la lasciarono vivere (e molte volte vi fu una semplice integrazione con le nuove "idee") nelle sue antiche e radicate tradizioni, molte delle quali riuscirono a perdurare, forse in forme spurie, anche oltre l'avvento del cristianesimo, giungendo addirittura fino a noi. Geograficamente e politicamente la Valle Camonica è sempre stata abbastanza lontana dalle grandi vie di comunicazione pre romane che collegavano i grandi nodi commerciali e culturali e questo ha fatto sì che tutta l'area segnasse il passo rispetto alle più floride culture che si diffusero nella vasta pianura Padana o a ridosso delle sponde del Mediterraneo. Eppure forse proprio per questo motivo, in questa valle si sviluppò per millenni, una tradizione artistico religiosa di straordinario, incommensurabile valore, che la pone oggi come uno dei maggiori poli (se non il più grande in assoluto) di riferimento per lo studio della preistoria europea e mondiale. La Valle Camonica, nel mondo preistorico, antico e pre-romano, era identificata (forse in tutta l'area Mediterranea e continentale Europea) come uno dei più grandi "santuari naturali" a cui forse guardavano popoli anche lontani. Fenomeni e "presenze" naturali fecero si che in Valle Camonica si concentrassero, si sviluppassero e si consegnassero in modo così completo, in modo così unico e irripetibile culture, culti, riti, celebrazioni e tradizioni che sono rimasti nella storia dell'umanità come ineguali e uniche a livello mondiale. Solo all'inizio di questo secolo si sono scoperte e si sono cominciate a studiare le decine di migliaia di incisioni rupestri Camune. Ricercatori e studiosi di tutto il mondo, nel solco dell'Oglio e nelle vallate circostanti, hanno riportato alla luce un universo immenso di figure, disegni e simboli spesso ancora di non facile o chiara e sicura comprensione. In molti casi questi "segni" sono stati incisi uno sull'altro con tecniche e strumenti diversi creando una sovrapposizione a volte confusa a volte quasi illeggibile e di difficile interpretazione.

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