DAL
1796 AL 1861
Pagina 4
Fu
ricostituita la Repubblica Cisalpina e furono subito rimesse in
funzione le leggi e la suddivisione territoriale che era stata imposta
nella prima occupazione francese. Esattamente un anno dopo, il 15
maggio 1801, venne adottata una nuova suddivisione territoriale
della Repubblica e la Valle Camonica fu assegnata provvisoriamente
al dipartimento del Serio che aveva per capitale amministrativa
la città di Bergamo. Nel 1802 vi fu la proclamazione ufficiale della
Repubblica Italiana: Napoleone fu eletto presidente e la Valle,
l'anno successivo (1803) fu unita definitivamente al dipartimento
di Bergamo. Due anni dopo, nel 1805, con Napoleone già autonominatosi
Imperatore dei francesi fu proclamato il Regno d'Italia e fu adottato
un nuovo ordinamento: la Valle rimase apparentata al dipartimento
del Serio, ma fu suddivisa in tre "Cantoni" che avevano i loro capoluoghi
a Pisogne, Breno, Edolo. Questi Cantoni a loro volta furono suddivisi
in vari comuni, che facevano capo alle principali municipalità.
Queste, corrispondenti ai vecchi comuni riconosciuti dagli ordinamenti
della Repubblica Veneta, furono rette da sindaci non eletti dai
cittadini ma nominati direttamente con decreto dal Viceré o da suo
delegato. Per quattro anni vi fu un'apparente stabilità e, dopo
tanti sconvolgimenti anche profondamente traumatici per i costumi
e la politica, la dominazione francese cercò di modificare sostanzialmente
e profondamente la vecchia struttura sociale con continue leggi
che rivoluzionavano le tradizioni locali. In questi anni di ferrea
dominazione, il peso del giogo Napoleonico si fece particolarmente
duro fino a divenire praticamente insopportabile: furono imposte
una miriade di nuove tasse e numerosi balzelli, fu resa periodica
la coscrizione di giovani ma specialmente erano quotidiani i sequestri,
le ruberie e le violenze. Molto gravoso era il vettovagliamento
e la stanzialità di numerosi contingenti armati che, presiedendo
in forze il territorio, dovevano essere mantenuti, sia con regolari
razioni di cibo che nel vestiario e negli alloggiamenti, dalle municipalità
che venivano spogliate di tutto per sopperire a queste dure imposizioni.
Pagina 1
- 2 - 3
- 4 - 5 - 6
- 7
|