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CAPITOLO IX
I DOLCI (Hgolàrdàde)

Fiadù dè Pià - Traduzione logica: Fiatoni di Piancamuno - Ingredienti pasta sfoglia, oggi si usa quella surgelata, un uovo. Per il ripieno due etti di amaretti tritati, due etti di mandorle tostate e trite, due etti di zucchero, un etto di pan grattato, la buccia di un limone grattugiato un bicchierino di anice, mezzo bicchiere di acqua, sale q.b. Impastare il tutto. Si procede come per i ravioli, facendo dei piccoli dischi di pasta sfoglia e riempiendoli del ripieno, chiuderli a mezza luna e schiacciarli con la forchetta, pennellarli con l’uovo sbattuto e passarli al forno per 15/20 minuti circa a 180°/200°gradi. Per dovere di notizia il nome di questo dolce mi è stato dato dal compianto amico maestro Bertoli Francesco (Cescone), essendo lui nativo di Piancamuno, ricordandosi di averli mangiati in gioventù, mentre la ricetta mi è stata gentilmente concessa dalla Sig.ra Troncatti in Garatti.

La Turtina - con gli stessi ingredienti dei fiadù si può fare una torta alternando strati di pasta e ripieno da ripetere due o tre volte, coprire con la pasta, spennellare con il tuorlo d’uovo sbattuto ed infornare per 30 minuti.

La Bertulìna - Dolce tipico della bassa bresciana e valle Camonica, ma molto povero. E’ una torta costituita dagli avanzi della minestra, del riso, della polenta, uniti all’uovo, farina e olio e infornata, a cottura avvenuta si spolvera di zucchero a velo.

Mariconda - dolce fatto di farina, strutto, e zucchero. Si fanno dei dischetti e si friggono.

Fladarda o Haltasò - Le fladarde - sono dei dolci fatti a Monno. Sono leggermente diversi dalle chiacchere (haltasò) in quanto si fanno con la farina e la patata schiacciata, e poi fritte, addolcite con zucchero e miele, mentre i haltasò o chiacchere si fanno con un impasto di farina, zucchero, lievito, o bicarbonato, uova, latte, grappa, burro. Dopo aver amalgamato bene gli ingredienti, si stende la pasta alta circa mezzo centimetro e si taglia a listarelle di due centimetri non più lunghe di dieci, friggendole nell’olio o nello strutto. Vanno spolverate di zucchero a velo, che una volta veniva macinato rotolando la bottiglia avanti e indietro su di un tavolo di marmo o pietra.

Turta dè hchelt - torta di farina di castagne - Far bollire acqua e sale e mettere a pioggia la farina di castagne e fare una polenta morbida che rovesciata in un piatto si può mangiare con il latte. E’ una ricetta di Pisogne dove esiste ancora oggi il mercato delle castagne che si tiene a Settembre in concomitanza con la festa del Fungo e della castagna.

Hpongade - focacce - Ingredienti : 3 kg. di farina bianca, un etto di lievito di birra, 15 uova, 9 etti di zucchero, la buccia grattugiata di mezzo limone, 3 etti e mezzo di burro, sale q.b. acqua se occorre. Montare gli albumi delle uova, unirli all’impasto e dopo averlo lavorato, lasciare riposare al caldo, coperto con un panno per farlo lievitare. Questo impasto va fatto alla sera, alla mattina seguente si riprende l’impasto e si lavora facendo tante focacce a forma di una pagnotta, che metterete adagiate sulla farina gialla e lascerete nuovamente lievitare dopo avere praticato un lieve taglio trasversale su di ognuna, e pennellate con un tuorlo d’uovo sbattuto. Passare nel forno le focacce a calore altissimo 200°/250° gradi: e’ una ricetta tipica camuna, sono speciali quelle di Bessimo e di Angone.

Ofele - sono fatte di pasta frolla, ma con maggior burro: es. 500 farina, 500 zucchero, 800 burro quattro uova e un tuorlo. Fare dei dischi di pasta piuttosto grandi almeno del diametro di 10 cm. con uno spessore di 5/6 millimetri e incorporateci il ripieno composto da mele cotte, uva passa, e un goccio di anice. Chiudere le offelle come per i ravioli, cioè a forma di mezza luna smerlata ed infornarle a forno caldissimo dopo aver spennellato il tuorlo d’uovo sbattuto, facendo attenzione di non bruciarle. Questo dolce tipico camuno è stato da me ritrovato in quanto scomparso, memore di una frase sentita in gioventù, "mama chè me fet dè sèna? tè farò miga ofele" oppure "tè mategnerò miga a ofelè" da ciò una febbrile ricerca sino al risultato sopra scritto. Una frase trovata sull’ Artusi - La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene - Edizioni Polaris, Pag. 344 recita testualmente "In Firenze verso la fine del secolo XVI, nel qual tempo arrivò una compagnia di Lombardi, che si diede a fare pasticci, offelle "Offella dal latino Offa = focaccia. Si possono gustare al Ristorante Stamberga del Boccalino a Boario Terme.

Rehùmada - zabaglione - Prendere il tuorlo di un ovo e sbatterlo con un cucchiaio di zucchero, sino a quando avrà preso il colore giallo chiaro. A parte sbattere l’albume a neve fermissima, e unire il tuorlo e un goccio di vino o marsala mescolando bene. E’ un ottimo ricostituente per i bimbi convalescenti se preso alla mattina.

Boholà - Ciambella con il buco - Ingredienti : gr. 500 di farina bianca, 200gr. di zucchero, 200gr. di burro, 6 uova, 50 gr. di lievito, scorza di limone grattugiato. Montare il burro fuso con lo zucchero, unire le uova, e la farina, la buccia del limone, e il lievito sciolto in poco latte tiepido e gli albumi montati a neve, amalgamare bene e mettere il composto in una padella con il buco, unta e impanata e infornare a 200° gradi. Tolta dal forno guarnirla con zucchero a grani.

Hpeck o Hùpa Bruhada - detto a Monno - Hùpa Bruhegada - detto a Vezza d’Oglio e Ponte di Legno - Si scioglie del burro a fuoco lento, si unisce della farina a pioggia, poco per volta sino a creare un composto ben amalgamato che non attacca alla padella, è cotto quando raggiunge la colorazione di tonaca di monaco Piatto tipico camuno.

Tùrta dè polenta - torta di polenta - Fare una polenta cuocendola nel latte, circa un litro e mezzo, con poco sale, e a metà cottura, toglierla dal fuoco e aggiungere sei tuorli d’uovo sbattuti, un pizzico di cannella, quattro cucchiai di zucchero, due etti di burro e una decina di amaretti in polvere. Impastare il tutto con la polenta e cuocere al forno con la padella unta di burro sino a che non faccia una crosta ben dorata. Ricetta ritrovata. Piatto tipico Camuno.

Mandorle ambrusine - Dolce di mandorle tostate con lo zucchero e farina.

Passola o paciola - Fette di rape o mele essiccate al sole, le mele zuccherate e le rape salate.

Bèk - Pane di segale.

Canàoi - dolci di Monno - Vengono distribuiti gratuitamente il 1° Novembre in occasione del Gabinat dei morti.

I Crostòi - dolce tipico di carnevale a Monno - Ingredienti: gr. 250 di farina bianca, tre cucchiai di zucchero, due uova, gr.30 di burro, un bicchierino di grappa, un cucchiaino di sale e bicarbonato. Impastare la farina con gli altri ingredienti e lasciare riposare l’impasto morbido per due ore. Tirare la pasta sottile con il mattarello e tagliare tante strisce o dischi rotondi che friggerete nello strutto. Appena dorati metterli nella carta assorbente e cospargerli con lo zucchero a velo.

I nastri dèle monàghe - I nastrini delle monache - Un etto di farina bianca, un uovo intero, due cucchiai di zucchero, mezzo bicchiere di marsala all'uovo o Vin Santo. Lavorare bene la pasta, lasciarla poi riposare per un quarto d'ora, stenderla sottile e piegarla come un tovagliolo e distenderla ancora con il mattarello, tagliarla poi a fettine sottili lunghe, e larghe un dito. Unire le estremità della fettina di pasta e cuocerle nell'olio bollente, sino a che non diventano dorate, spargerle di zucchero a velo.

Crocant - Croccante - Mettere un pò di zucchero in padella con una noce di burro e cuocerle sino a che non diventi bruno scuro, stenderlo su di una superficie di marmo o di acciaio e lasciarlo raffreddare. Si spacca in pezzetti ed è molto buono. Mia madre ci univa le mandorle o le nocciole.

Le spumiglie- Sbattere a neve fermissima due chiare d'uovo, unire adagio dello zucchero a velo e a cucchiaiate metterle in padella a forno caldo.


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